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LINEE DI RICERCA PROGETTI PON R42/1, R42/2, R42/3, R42/4
Si pubblicano di seguito le linee di ricerca dei progetti PON e si ricorda ai candidati che "il Progetto di ricerca deve fare riferimento ad una specifica linea di ricerca".
CODICE R42/1
“Dottorati su tematiche Green”
Linea di ricerca (coerente con le traiettorie definite dalla Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI) 2014-2020, dal Programma nazionale per la ricerca (PNR) 2021-2027. (art. 3, comma 2 del DM 1061/2021.
Ecosostenibilità e governance d’impresa
Il movimento per la ecosostenibilità dello sviluppo imprenditoriale raccoglie ormai un numero considerevole di consensi ad ogni livello e su scala mondiale. Gli studi economici sono particolarmente attenti agli scenari che vengono delineandosi (ne costituiscono gli esempi più significativi l’amplissima letteratura in materia di Corporate Social Responsibility e il rilievo riconosciuto alla consacrazione del Corporate Purpose delle società), ma risulta ancora molto debole la valutazione dell’efficacia di queste tendenze nell’indirizzare concretamente l’azione gestoria degli amministratori. Diffusa è, in effetti, la percezione della pratica del greenwashing e più in generale dell’opportunismo insito in molte manifestazioni di sensibilità ai problemi climatici da parte delle imprese multinazionali e domestiche.
La cornice normativa si presenta d’altra parte ancora estremamente frastagliata e poco incisiva sia sul piano nazionale che su quello europeo, sebbene diversi interventi evidenzino una tendenza in atto a livello legislativo.
In Italia, occorre segnalare, oltre alla rinnovata regolazione dell’impresa sociale, l’introduzione delle Società benefit; a livello europeo, il processo di regolazione per favorire la formazione di una proprietà finanziaria dell’impresa sensibile ai temi ambientali. A ciò si aggiunge la disciplina sulle informazioni non finanziarie (d.lgs. 254/2016), volta a favorire la trasparenza delle politiche di sviluppo sostenibile attuate dall’impresa.
Nonostante questi plurimi interventi normativi, paiono mancare allo stato strumenti giuridici adeguatamente efficienti e globalmente capaci di indirizzare la gestione d’impresa verso politiche di reale ecosostenibilità. E’ proprio questa carenza e opacità a favorire le pratiche di greenwashing cui si accennava e la diffusa, perdurante indifferenza ai temi ambientali da parte di molte imprese.
In questo complesso quadro la ricerca che si intende proporre, muovendo dalla considerazione del quadro giuridico nazionale ed europeo di riferimento sul piano della governance societaria (poteri e doveri degli amministratori nella delineazione delle strategie d’impresa e responsabilità nella tutela dell’ecosistema), si indirizzerà:
i) verso l’analisi delle forme societarie e degli strumenti statutari per la promozione della vocazione ecosostenibile dell’impresa, con l’obiettivo di individuare vincoli di sistema e opportunità di delineazione della mission societaria e l’impatto procompetitivo dell’adozione delle une o degli altri;
ii) verso l’analisi della coercibilità diretta o indiretta della vocazione così espressa, attraverso la ricognizione degli strumenti di tutela eventualmente accordabili agli stakeholders e dei modelli di disclosure imposti o adottati spontaneamente dall’impresa.
La ricerca sarà condotta sia a livello teorico-normativo (componente “di base” della ricerca), sia, nel corso della collaborazione con l’impresa attraverso una indagine empirica delle pratiche statutarie e di politica gestoria e informativa diffuse nelle realtà imprenditoriali operanti nel territorio italiano (componente “empirica”) e sarà articolata secondo le seguenti fasi (target):
- nel corso del primo anno l’attività si concentrerà sulla ricerca, raccolta e analisi del materiale normativo, giurisprudenziale e della dottrina di riferimento, accompagnata dalla partecipazione a seminari e convegni inerenti alla linea di ricerca;
- nel corso del secondo anno l’attività sarà integrata dal soggiorno di ricerca presso l’impresa (Crédit Agricole Italia s.p.a.) e si concentrerà sulla predisposizione dello schema e della struttura dell’elaborato finale;
- nel corso del terzo anno l’attività avrà ad oggetto la redazione e la stesura finale della tesi di dottorato.
Durante l’intero triennio verranno svolte su base periodica (bimestrale) da parte del tutor e/o del Collegio dei Docenti verifiche sullo stato di avanzamento delle attività e della ricerca da parte del dottorando, secondo le tre fasi sopra indicate e sulla base di apposite relazioni predisposte a tal fine.
Il progetto si caratterizza, data la sua natura trasversale, per essere assolutamente compatibile con il PON e per intersecarsi con diversi profili del PNR rientranti:
(i) nell’ambito di ricerca in materia di Cultura umanistica, Creatività, Trasformazioni Sociali, Società dell’inclusione e in particolare con l’Articolazione 4 "Applicazione di nuovi modelli economici per la sostenibilità e la resilienza" dove si fa riferimento alla necessità di "favorire l’applicazione di nuovi modelli di business, considerando l’impatto sociale degli investimenti for profit, anche con riferimento ai modelli di sviluppo locale” così fornendo “supporto culturale a politiche di sostenibilità e resilienza; ottimizzazione della gestione; diffusione di modelli economici complessivamente sostenibili”;
(ii) nell’ambito di ricerca in materia di Creatività, design e Made in Italy e in particolare con l’Articolazione 3 "Sostenibilità sistemica di prodotti, processi, servizi" che si riferisce a "strumenti, metodi e processi per l’economia circolare e per nuovi comportamenti di consumo responsabile, che definiscano nuovi scenari di produzione e scambio (circular design, design to reduce, design for reuse, design for recycle)" così fornendo “minore pressione sull’ecosistema, creazione di nuove imprese e posti di lavoro, innovazione tecnologica sostenibile, cambiamento culturale verso nuovi modelli di produzione e di consumo”;
(iii) nell’ambito di ricerca in materia di Trasformazioni sociali e società dell’inclusione e in particolare con l’Articolazione 7 " Innovazione, democrazia, etica e diritto" che si riferisce a "a) costellazioni di attori multilivello in processi di governance collaborativa per beni collettivi specifici alle comunità più colpite da disuguaglianze e allo sviluppo di sistemi produttivi e territoriali resilienti; b) accountability democratica, compreso lo sviluppo di metodi e prassi valutative della PA e di altri attori; c) armonizzazione del quadro normativo per ridurre l’incertezza nei progetti d’innovazione; d) modelli e strumenti di contrasto di comportamenti opportunisti ed estrattivi, giocati da attori locali e globali, in particolare dove la concentrazione di capitali e capacità innovative entro la trasformazione digitale aumenta disuguaglianze e approfondisce la crisi dei sistemi democratici colpendone fondamenti etici e giuridici" così fornendo “conoscenze utili per l’integrazione di politiche economiche, sociali e territoriali, e del loro coordinamento con diffusi processi di governance collaborativa; come base per un rinnovato rapporto fra innovazione e democrazia”.
Il Progetto è ovviamente importante, coerente e compatibile anche con (e nell’ambito del)le Aree tematiche nazionali del SNSI e in particolare con quella relativa all’Industria intelligente e sostenibile, energia e ambiente dove si evidenzia che si è in presenza di “un’occasione per ripensare il business model italiano in chiave green: per essere più competitive rispetto ai paesi emergenti, le imprese nazionali devono combinare lo sviluppo produttivo con la sostenibilità̀ ambientale e l’innovazione tecnologica”.
Corporate sustainability is understood as the ability of companies to positively influence environmental, social and economic development through their governance practices and market presence. Despite the importance attached to the topic, the approach of enterprises to sustainability and the level of integration of sustainability into corporate governance is inconsistent.
While most enterprises are aware of the importance of the concept of sustainability to achieve corporate performance in the long term, sustainability is not integrated into individual business processes (especially by small and medium-sized enterprises), where focus on the company's financial results is prevalent. Thus, some of them are also keen to greenwashing.
In order to reach this goal, several reforms have been passed all around the world and lots are still under scrutiny.
Anyway, recent developments seem to suggest that company law all over the world is responding in a limited way to the societal demands of giving recognition to the legitimate interests of various stakeholders in the institution of the corporation.
Accordingly, the project aims to identify what are the main obstacles in company law that prevent boards from embracing a sustainable approach to their duties.
More precisely, the project will develop as follow:
- the first year will be devoted to empirical assessment and literature reviews while promoting and participating to congresses and seminars;
- the second year – thanks to the insights provided during the time spent at the business partner Crédit Agricole Italia s.p.a.) - the thesis outline will be written;
- finally, the third year will be devoted to writing the thesis in accordance with the results achieved in the former years.
A periodic assessment on a 60 days basis will be carried out by the Principal Investigator and the Academic Board of the PhD Course.
The project is consistent with several provisions both of the PON and the PNR, such as:
- PNR 5.2.2. where it is stressed the importance to identify innovative business models in order to foster the growth of sustainable companies;
- PNR 5.2.4. on the Made in Italy and the importance of circular economy;
- PNR 5.2.5. on “innovation, ethics and Law” which stresses the need for accountability and open innovation and more in general the importance to balance profit with common interest.
The project is also consistent with the National Smart Specialisation Strategy (NSSS, in Italian SNSI, p. 114) “Smart and sustainable industry, energy and environment “ where it is remarked the need for the development of sustainable business models and firms.
Docente referente della linea di ricerca: Proff. Andrea Vicari e Andrea Tina
Impresa: Crédit Agricole Italia s.p.a.
N. mesi da svolgere in impresa (minimo 6 mesi massimo 12 mesi): 6 mesi
CODICE R42/2
Tematica
X “Dottorati su tematiche Green”
Linea di ricerca (coerente con le traiettorie definite dalla Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI) 2014-2020, dal Programma nazionale per la ricerca (PNR) 2021-2027. (art. 3, comma 2 del DM 1061/2021.
L’informativa sulla sostenibilità delle imprese societarie
Il progetto mira ad evidenziare come l’assetto di regole in materia di informativa sulla sostenibilità (in precedenza “informazioni non finanziarie”) richieste sia alle società di grandi dimensioni (a cui l’art. 1 della proposta di direttiva del parlamento europeo e del consiglio aggiungono le imprese di assicurazione e gli enti creditizi) sia, seppur a decorrere dal 2026, per le piccole e medie imprese (che costituiscono una rilevante parte del tessuto imprenditoriale italiano ed europeo) rappresentino uno strumento fondamentale per una efficiente ed efficace implementazione del Green Deal Europeo (di cui alla Comunicazione della Commissione "Piano d'azione per finanziare la crescita sostenibile" (COM(2018) 97 final) e alla Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni “Il Green Deal europeo” (COM(2019) 640 final)). Ciò in coerenza con la relazione accompagnatoria della proposta di direttiva del parlamento europeo e del consiglio in data 21 aprile 2021 secondo cui “Il miglioramento dei dati comunicati dalle imprese riguardo ai rischi di sostenibilità a cui sono esposte e all'impatto che esse producono sulle persone e sull'ambiente è essenziale per l'efficace attuazione del Green Deal europeo e del piano d'azione sulla finanza sostenibile. Rendendo le imprese più responsabili e trasparenti per quanto riguarda il loro impatto sulle persone e sull'ambiente la presente proposta può inoltre contribuire a rafforzare le relazioni tra il mondo imprenditoriale e la società. La proposta è inoltre destinata a creare opportunità per le imprese, gli investitori, la società civile e altri portatori di interessi al fine di migliorare in maniera radicale il modo in cui le informazioni sulla sostenibilità sono comunicate e utilizzate grazie alle tecnologie digitali”.
Per gli enti creditizi e le assicurazioni, in particolare, sarà necessario indagare sia quali possano essere gli effetti “endogeni” della disciplina sull’informativa sulla sostenibilità della singola banca o assicurazione o gruppo bancario o assicurativo sia quelli “esogeni” sulla concessione del credito all’impresa o sulla “assicurabilità” dell’impresa sulla base (anche) dell’informativa sulla sostenibilità delle società prenditrici dei finanziamenti o richiedenti la polizza (in chiave di contenimento del rischio) secondo il c.d. principio della “doppia rilevanza”.
Ciò diviene tanto più rilevante se si considera che, differentemente da quanto sino a ora fatto, l’Unione Europea propone di sottoporre le relazioni contenenti le informative sulla sostenibilità a revisione (affidando, di fatto, alle agenzie la “misurazione” del grado di sostenibilità) volta a certificare la conformità dell’informativa secondo i principi di certificazione della Commissione Europea e che si vuole implementare un articolato assetto sanzionatorio volto a reprimere abusi da parte delle società chiamate alla disclosure delle informazione non finanziarie e dei lori impatti sull’ambiente e sulla collettività. In questo ambito, come evidenziato nel considerando 32 della proposta di direttiva del parlamento europeo e del consiglio in data 21 aprile 2021, “l'elaborazione di principi comuni obbligatori in materia di informativa sulla sostenibilità è necessaria affinché le informazioni sulla sostenibilità acquistino gradualmente uno stato comparabile a quello delle informazioni di carattere finanziario”.
Una corretta implementazione delle regole in materia di informazioni finanziarie deve quindi passare, al fine di evitare abusi, dall’adozione di efficienti presidi di governance che siano inclusivi di diversi generi, esperienze, estrazioni e formazioni al fine di poter correttamente intercettare eventuali problematiche interne ed effettuare adeguati investimenti per l’ottimizzazione e la modernizzazione dei processi produttivi in ottica “green” e sostenibile.
Ciò è anche testimoniato nella nuova versione del Codice di Autodisciplina applicabile alle società quotate ove si parla espressamente di “successo sostenibile” quale “obiettivo che guida l’azione dell’organo di amministrazione e che si sostanzia nella creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti, tenendo conto degli interessi degli altri stakeholder rilevanti per la società”.
La ricerca sarà condotta sia a livello teorico-normativo (componente “di base” della ricerca), sia, nel corso della collaborazione con l’impresa attraverso una indagine empirica delle pratiche statutarie e di politica gestoria e informativa diffuse nelle realtà imprenditoriali operanti nel territorio italiano (componente “empirica”) e sarà articolata secondo le seguenti fasi (target):
- nel corso del primo anno l’attività si concentrerà sulla ricerca, raccolta e analisi del materiale normativo, giurisprudenziale e della dottrina di riferimento, accompagnata dalla partecipazione a seminari e convegni inerenti alla linea di ricerca;
- nel corso del secondo anno l’attività sarà integrata dal soggiorno di ricerca presso l’impresa (Crédit Agricole Italia s.p.a.) e si concentrerà sulla predisposizione dello schema e della struttura dell’elaborato finale;
- nel corso del terzo anno l’attività avrà ad oggetto la redazione e la stesura finale della tesi di dottorato.
Durante l’intero triennio verranno svolte su base periodica (bimestrale) da parte del tutor e/o del Collegio dei Docenti verifiche sullo stato di avanzamento delle attività e della ricerca da parte del dottorando, secondo le tre fasi sopra indicate e sulla base di apposite relazioni predisposte a tal fine.
Il progetto si caratterizza, data la sua natura trasversale, per essere assolutamente compatibile con il PON e per intersecarsi con diversi profili del PNR rientranti:
(iv) nell’ambito di ricerca in materia di Cultura umanistica, Creatività, Trasformazioni Sociali, Società dell’inclusione e in particolare con l’Articolazione 4 "Applicazione di nuovi modelli economici per la sostenibilità e la resilienza" dove si fa riferimento alla necessità di "favorire l’applicazione di nuovi modelli di business, considerando l’impatto sociale degli investimenti for profit, anche con riferimento ai modelli di sviluppo locale” così fornendo “supporto culturale a politiche di sostenibilità e resilienza; ottimizzazione della gestione; diffusione di modelli economici complessivamente sostenibili”;
(v) nell’ambito di ricerca in materia di Creatività, design e Made in Italy e in particolare con l’Articolazione 3 "Sostenibilità sistemica di prodotti, processi, servizi" che si riferisce a "strumenti, metodi e processi per l’economia circolare e per nuovi comportamenti di consumo responsabile, che definiscano nuovi scenari di produzione e scambio (circular design, design to reduce, design for reuse, design for recycle)" così fornendo “minore pressione sull’ecosistema, creazione di nuove imprese e posti di lavoro, innovazione tecnologica sostenibile, cambiamento culturale verso nuovi modelli di produzione e di consumo”;
(vi) nell’ambito di ricerca in materia di Trasformazioni sociali e società dell’inclusione e in particolare con l’Articolazione 7 " Innovazione, democrazia, etica e diritto" che si riferisce a "a) costellazioni di attori multilivello in processi di governance collaborativa per beni collettivi specifici alle comunità più colpite da disuguaglianze e allo sviluppo di sistemi produttivi e territoriali resilienti; b) accountability democratica, compreso lo sviluppo di metodi e prassi valutative della PA e di altri attori; c) armonizzazione del quadro normativo per ridurre l’incertezza nei progetti d’innovazione; d) modelli e strumenti di contrasto di comportamenti opportunisti ed estrattivi, giocati da attori locali e globali, in particolare dove la concentrazione di capitali e capacità innovative entro la trasformazione digitale aumenta disuguaglianze e approfondisce la crisi dei sistemi democratici colpendone fondamenti etici e giuridici" così fornendo “conoscenze utili per l’integrazione di politiche economiche, sociali e territoriali, e del loro coordinamento con diffusi processi di governance collaborativa; come base per un rinnovato rapporto fra innovazione e democrazia”.
Il Progetto è ovviamente importante, coerente e compatibile anche con (e nell’ambito del)le Aree tematiche nazionali del SNSI e in particolare con quella relativa all’Industria intelligente e sostenibile, energia e ambiente dove si evidenzia che si è in presenza di “un’occasione per ripensare il business model italiano in chiave green: per essere più competitive rispetto ai paesi emergenti, le imprese nazionali devono combinare lo sviluppo produttivo con la sostenibilità̀ ambientale e l’innovazione tecnologica”.
The sustainability disclosure of corporate companies
The project envisages to highlight how the set of rules on sustainability disclosure (previously “non-financial disclosures”) requested both at large companies (to which Art. 1 of the directive proposal of the European Parliament and of the Council adds insurance companies and credit institutions) and, although starting from 2026, at small and medium-sized companies (which constitute a relevant part of the Italian and European business network) shall represent an essential tool for an efficient and effective implementation of the European Green Deal (as at the Communication of the Commission “Action Plan to finance sustainable growth” (COM(2018) 97 final) and at the Communication of the Commission to the European Parliament, the Council, the European economic and social Committee and the committee of the regions “The European Green Deal” (COM(2019) 640 final)). This is in compliance with the explanatory memorandum of the directive proposal of the European Parliament and of the Council dated 21 April 2021 according to which “The improvement of the data reported by the companies on the sustainability risks to which they are exposed and on the impact they produce on individuals and on the environment is essential for the effective implementation of the European Green Deal and the action plan on sustainable finance. By making the companies more responsible and transparent about their impact on individuals and on the environment, this proposal can also contribute to strengthening the relationship between the business world and the society. The proposal is also destined to create opportunities for the companies, the investors, the civil society and other stakeholders in order to radically improve the way in which the sustainability information are communicated and utilized thanks to the digital technologies”.
For credit institutions and insurance companies, in particular, it would be necessary to investigate both the “endogenous” effects of the regulations on the sustainability disclosure of the individual bank or insurance company or banking or insurance group, and the “exogenous” effects on the concession of credit to the company or on the “insurability” of the company on the basis (also) of the sustainability disclosure of the companies receiving the loans or requesting the insurance policy (in terms of risk containment) according to the so-called principle of “double relevance”.
This becomes even more important if we consider that, differently from what has been done so far, the European Union proposes to subject the reports containing the information on the sustainability to a review (entrusting, in fact, to the agencies the “measurement” of the degree of sustainability) in order to certify the conformity of the disclosure according to the principles of certification of the European Commission and that there is the intention to implement a structured system of sanctions aimed at repressing abuses by the companies called for the disclosure of the non-financial information and their impacts on the environment and on the community. In this context, as highlighted in recital 32 of the proposal for the directive of the European Parliament and of the Council dated 21 April 2021, “the elaboration of the mandatory common principles for sustainability disclosures is necessary so that the information on the sustainability will gradually acquire a status comparable to that of the financial information”.
In order to avoid abuses, a correct implementation of the financial information rules must therefore pass through the adoption of efficient governance safeguards that should be inclusive of different genders, experiences, extractions and formations in order to be able to correctly intercept any internal problems and make adequate investments for the optimisation and modernisation of production processes in a “green” and sustainable perspective.
This is also testified by the new version of the Self-Discipline Code applicable to listed companies, in which “sustainable success” is expressly mentioned as “an objective that guides the action of the board of directors and that is substantiated in the creation of long-term value for the benefit of the shareholders, taking into account the interests of other stakeholders relevant for the society”.
Docente referente della linea di ricerca: Proff. Matteo Rescigno e Emanuele Rimini
Impresa Denominazione: Crédit Agricole Italia s.p.a.
N. mesi da svolgere in impresa (minimo 6 mesi massimo 12 mesi): 6 mesi
CODICE R42/3
X “Dottorati su tematiche Green”
Linea di ricerca (coerente con le traiettorie definite dalla Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI) 2014-2020, dal Programma nazionale per la ricerca (PNR) 2021-2027. (art. 3, comma 2 del DM 1061/2021.
Economia circolare, innovazione e principio di precauzione.
Tra legge e modelli contrattuali: il contributo dei soggetti pubblici e privati alla transizione ecologica.
Nel programma per il Green Deal europeo (di cui alla Comunicazione della Commissione “Piano d’azione per finanziare la crescita sostenibile” (COM(2018) 97 final) e alla Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni “Il Green Deal europeo” (COM(2019) 640 final)) sono chiaramente delineati i principali ed urgenti obiettivi dei prossimi anni finalizzati alla protezione dell’ambiente, alla incentivazione delle energie alternative e pulite, alla riduzione di emissioni di gas a effetto serra, alla adozione di misure capaci di portare al raggiungimento della neutralità climatica entro il2050, nella più generale ottica della promozione di uno sviluppo sostenibile.
In tale ambito, una particolare attenzione è rivolta all’incentivazione dell'economia circolare ed all'innovazione, attraverso l’adozione di modelli di produzione e consumo attenti alla riduzione degli sprechi delle risorse naturali e consistenti nella condivisione, riutilizzo, riparazione e riciclo di materiali e prodotti esistenti. Due i capisaldi su cui si fonda il concetto di “economia circolare”: i) la riduzione della quantità di rifiuti da gestire, raggiungibile sia attraverso misure di prevenzione da applicare non solo durante il processo produttivo, ma già in sede di progettazione dei beni, sia selezionando con attenzione quegli scarti di lavorazione
che possono essere qualificati come sottoprodotti e che possono dunque risultare idonei alla commercializzazione; ii) la diffusione, tramite il riciclaggio e le operazioni di recupero, dei procedimenti e dei trattamenti volti alla cessazione della qualifica di rifiuto.
La diffusione ed estensione di questo modello rischia, tuttavia, di essere frenata dalle incertezze ingenerate dalla attuale legislazione e regolamentazione -nazionale e di matrice europea -in materia di ambiente ed energia che impone rilevanti obblighi e adempimenti a carico delle imprese (anche con riguardo alla gestione-smaltimento dei rifiuti, degli imballaggi, nonché degli scarichi idrici e delle emissioni). Il timore (traducibile anche in termini di costi) di incorrere in responsabilità (penali, amministrative, civili) in caso di inottemperanza alle molteplici disposizioni vigenti-spesso confuse ed equivoche e tendenzialmente più improntate al diverso paradigma dell’economia lineare, accompagnate altresì da rigidi orientamenti giurisprudenziali-può disincentivare infatti, in modo significativo, l’adozione di nuovi comportamenti da parte degli operatori dei settori interessati.
Un’economia fondata sul riciclo e riutilizzo delle risorse, d’altra parte, necessita (e presuppone) innovazione tecnica e scientifica nonché sperimentazione, con correlati costi economici, costi che si accompagnano a quelli connessi ai rischi che il ricorso a metodi innovativi e alla loro concreta applicazione implica, il che può evidentemente disincentivare le imprese dall’adozione e sperimentazione di nuovi sistemi di smaltimento dei rifiuti o di riutilizzo dei prodotti o delle materie.
Può rappresentare un freno all’istanza di innovazione, in particolare, l’applicazione del principio di precauzione che costituisce uno dei cardini del diritto ambientale contemporaneo: esso impone infatti l’adozione di misure cautelative in presenza di situazioni di incertezza scientifica, presentandosi come il precipitato giuridico di un livello di accettabilità del rischio che è andato mutando nel corso degli anni. Tale principio, nella sua applicazione concreta, gioca quindi un ruolo fondamentale nelle procedure di giustificazione delle decisioni da adottare a livello sia legislativo e di applicazione delle norme, sia di condotte dei soggetti economici, anche nell’adozione di strumenti contrattuali.
La ricerca dovrà in primo luogo individuare e selezionare, nel complesso quadro della legislazione nazionale connessa alla materia ambientale, quelle disposizioni che, anche per l’interpretazione che ne viene offerta, possano creare ingiustificabili ed inutili ostacoli allo sviluppo dell’innovazione e dell’economia circolare, verificando in quali casi e con riferimento a quali fattispecie concrete il ricorso ad un eccesso di prescrizioni o ad una estensione dell’area di operatività del principio di precauzione conduca le imprese a rinunciare all’implementazione di forme di sviluppo sostenibile ed alla ricerca di soluzioni tecnico-scientifiche innovative. In prospettiva comparatistica, saranno oggetto di indagine le esperienze giuridiche di quegli ordinamenti, soprattutto di ambito europeo, la cui normativa sembra offrire maggiore certezza agli operatori economici in merito ai procedimenti adottabili nell’organizzazione e strutturazione di sistemi di economia circolare, con riguardo, ad esempio, al riutilizzo di prodotti e di trattamento delle materie, ovvero di smaltimento dei rifiuti nei più diversi settori (come, ad es., quello farmaceutico). Il verificare quali siano gli effetti di detti differenti sistemi regolamentari sullo sviluppo ed incentivazione di forme produttive circolari, costituisce una ricognizione prodromica a possibili proposte di revisione della normativa attuale che siano volte, pur nel rispetto del principio di precauzione, a favorire il perseguimento dei suindicati obiettivi.
Nel quadro così delineato, si renderà necessario affrontare lo studio di specifiche problematiche legate, in particolare, alla nozione di sottoprodotti e di “normale pratica industriale”; al conflitto tra innovazione e precauzione; alla qualificazione quale prodotto o rifiuto delle “materie” restituite/riconsegnate dal consumatore e dall’impresa acquirente al produttore/venditore; alle diverse ricadute di tale identificazione sul trattamento delle suddette “materie”, sul loro riutilizzo o sul loro smaltimento; ai diversi impatti di tali esiti sulle decisioni e politiche aziendali in ordine all’adozione di modelli di economia circolare.
Correlativamente, dovranno essere individuati quei modelli contrattuali che meglio possano interagire nello sviluppo dell’economia circolare e il cui contenuto possa garantire una migliore amministrazione e/o distribuzione dei rischi connessi alle attività imprenditoriali nella transizione verso una effettiva sostenibilità ambientale. In questa ottica, particolare attenzione dovrà essere dedicata ai contratti di rete e al ruolo dei consorzi di filiera; all’individuazione di figure o clausole negoziali capaci di contemperare esigenze di sviluppo e profitto delle imprese e distanze generali di protezione dell’ambiente e della salute; alla valorizzazione di una diversa ed innovativa visione dei beni e del loro consumo responsabile.
Il progetto è volto al raggiungimento degli obiettivi propri dell’Azione IV.5 del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020, di valorizzazione del capitale umano da impegnare in percorsi di dottorato di ricerca su temi orientati alla conservazione dell’ecosistema, alla biodiversità, alla riduzione degli impatti del cambiamento climatico e alla promozione di uno sviluppo sostenibile, nel rispetto delle indicazioni contenute all’art.3, punto1, lettera B,del D.M. 1061 del 2021.
Considerata la stretta connessione tra ricerca teorica ed esperienze concrete con riguardo ai temi proposti, nonché alla trasversalità dell’impostazione adottata, il progetto è coerente con diverse articolazioni indicate nel PNR 2021-2027, nel suo collegamento al Green Deal europeo ed ai suoi obiettivi tematici. In particolare, è coerente:
- con l’ambito di ricerca indicato al punto 5.2. del PNR “Cultura umanistica, Creatività, Trasformazioni Sociali, Società dell’inclusione”, voce 5.2.1 “Patrimonio culturale”, Articolazione 4 "Applicazione di nuovi modelli economici per la sostenibilità e la resilienza", nella parte in cui si fa riferimento alle “implicazioni dell’economia circolare, incluse le valutazioni di ciclo di vita dei materiali e dei servizi per la gestione del patrimonio” ed alla necessità di "favorire l’applicazione di nuovi modelli di business, considerando l’impatto sociale degli investimenti for profit, anche con riferimento ai modelli di sviluppo locale”, “facendosi carico del (ri) orientamento del rapporto conservazione/sviluppo”;
- con l’ambito di ricerca indicato al punto 5.2., voce 5.2.4. “Creatività, design e Made in Italy”, Articolazione 3 "Sostenibilità sistemica di prodotti, processi, servizi", che si riferisce alla promozione di linee di ricerca che comprendono: lettera c) “nuovi modelli produttivi sistemici, circolari e di economia simbiotica, che valorizzino gli scarti come input di nuovi processi, non rilascino sostanze nell’ambiente e generino economie territoriali”, e lettera d) "strumenti, metodi e processi per l’economia circolare e per nuovi comportamenti di consumo responsabile, che definiscano nuovi scenari di produzione e scambio (circular design,design to reduce, design for reuse, design for recycle)" con un impatto atteso di “minore pressione sull’ecosistema, creazione di nuove imprese e posti di lavoro, innovazione tecnologica sostenibile, cambiamento culturale verso nuovi modelli di produzione e di consumo”;
- con l’ambito di ricerca indicato al punto 5.4. del PNR “Digitale, Industria, Aerospazio”, voce 5.4.6. Innovazione per l’industria manifatturiera”, nel suo riferimento, all’Articolazione 1, all’“industria circolare, pulita, efficiente”, ed alla transizione ecologica del manifatturiero verso un’economia che sia effettivamente circolare, caratterizzata da neutralità da un punto di vista dell’impatto ambientale;
- con l’ambito di ricerca indicato al punto 5.6. “Prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura, ambiente”, specie Articolazioni 3 e 4.
Con riguardo alla Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente la linea di ricerca proposta si inserisce nell’Area tematica nazionale indicata al punto 5.4.2 “Industria intelligente e sostenibile, energia e ambiente”, nella quale si evidenzia che le sfide poste dai
cambiamenti climatici e dalla sostenibilità ambientale rappresentano una occasione per “ripensare il business model italiano in chiave green” e che per essere più competitive rispetto ai paesi emergenti, le imprese nazionali “devono combinare lo sviluppo produttivo con la sostenibilità ambientale e l’innovazione tecnologica”, evidenziando la rilevanza del tema della sostenibilità ambientale, dello sviluppo di un’economia sostenibile che “indirizza anche le attività di innovazione e ricerca tecnologica dell’industria manifatturiera”.
L’obiettivo finale del progetto, che si concretizzerà nella “tesi di dottorato”, mira, da un lato, a formulare proposte correttive e migliorative di alcuni aspetti dell’attuale normativa in materia ambientale, volte a realizzare un efficiente contemperamento tra le esigenze delle imprese, la spinta all’innovazione e il principio di prevenzione; dall’altro, ad individuare gli strumenti contrattuali maggiormente idonei a risolvere alcune delle problematiche più diffuse nella attuazione di sistemi di economia circolare da parte delle imprese.
Per il raggiungimento di detto obiettivo finale, la ricerca dovrà articolarsi nelle seguenti attività e obiettivi realizzativi:
1) Analisi della normativa attualmente in vigore e delle proposte in via di elaborazione e discussione nell’ordinamento italiano e a livello comunitario;
2) Individuazione delle criticità e delle problematiche concrete che si riscontrano nei sistemi di economia circolare, e loro impatto sulle decisioni dell’impresa;
3) Analisi delle normative e degli orientamenti giurisprudenziali di ordinamenti nei quali modelli di economia circolare sono di più agevole realizzazione e implementazione e individuazione delle previsioni normative (o interpretazioni giurisprudenziali) che possano essere utili per realizzare proposte modificative/integrative della disciplina interna;
4) Esame dei contratti dell’economia circolare e individuazione di forme, strutture, contenuti contrattuali che si rivelino particolarmente idonei a regolare attività inerenti al riutilizzo dei prodotti o alla loro riconversione.
Il periodo di studio presso l’Impresa, per un totale di 12 mesi anche frazionati, in base alle necessità progettuali, consentirà al dottorando/alla dottoranda di verificare, in concreto, il modo di operare delle imprese, nell’ambito delle normative settoriali di riferimento, prendendo altresì contezza sia della varietà delle problematiche che oggi possono rappresentare un disincentivo all’implementazione di sistemi di economia circolare, sia delle soluzioni giuridiche più idonee a superare tali ostacoli.
Circular economy, innovation, and precautionary principle. Between law and contractual models: the contribution of public and private subjects to the ecological transition.
In the program for the European Green Deal (see the Communication from the Commission to the European Parliament, the Council, the European Central Bank, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions "Action Plan: Financing Sustainable Growth" (COM(2018) 97 final) and the Communication from the Commission "The European Green Deal" (COM(2019) 640 final)), are clearly outlined the main and urgent objectives for the coming years aimed at protecting the environment, encouraging alternative and clean energies, reducing greenhouse gas emissions, adopting measures capable of achieving climate neutrality by 2050, in the more general perspective of promoting sustainable development.
In this framework, particular attention is given to the encouragement of circular economy and innovation, through the adoption of production and consumption models careful to reduce waste of natural resources and based on sharing, reuse, repair and recycling of existing materials and products. There are two cornerstones on which the concept of "circular economy" is based: i) the reduction of the amount of waste to be managed, which can be achieved both through prevention measures to be applied not only during the production process, but already in the projecting of goods, and through careful selection of those scraps that can be qualified as by-products and can therefore be suitable for marketing; ii) the widespread use, through recycling and recovery operations, of procedures and treatments aimed at making the scrap cannot be considered waste.
The spreading and extension of the circular economy model risks, however, to be slowed down by the uncertainties generated by the current national and European legislation and directives concerning environment and energies, which impose considerable obligations and duties on companies and firms, also with regard to waste management and disposal, packaging, water discharges and emissions.
The concern (which can also be expressed in terms of costs) of incurring criminal, administrative, civil liabilities in the case of non-compliance with the many existing rules - which are often confused and equivocal and tend to be more focused on the different model of the linear economy, and which are furthermore accompanied by rigorous jurisprudential interpretations - can significantly discourage the adoption of new practices by operators in the sectors concerned.
An economy based on recycling and reuse of resources, however, requires (and assumes) technical and scientific innovation as well as experimentation, with correlated economic costs, costs that are accompanied by those related to the risks that the use of innovative methods and their concrete application implies, which can clearly discourage companies and firms from adopting and experimenting with new systems of waste disposal or reuse of products or materials.
In particular, the application of the precautionary principle, which is one of the cornerstones of contemporary environmental law, may represent a brake to the demand for innovation: in fact, it imposes the adoption of precautionary measures in the presence of situations of scientific uncertainty, representing the legal precipitate of a level of acceptability of risk that has been changing over the years. This principle, in its concrete application, therefore, plays a fundamental role in the procedures of justification of decisions to be taken at both legislative and enforcement level, as well as in the behaviors of economic actors, including the adoption of specific contractual measures.
First of all, the research will have to identify and select, in the complex framework of national legislation related to environmental matters, those provisions which, also for the interpretation offered, can create unjustifiable and unnecessary obstacles to the development of innovation and circular economy, verifying in which cases and with reference to which concrete cases the recourse to an excess of prescriptions or to an extension of the area of operation of the precautionary principle leads companies to renounce the implementation of forms of sustainable development and the search for innovative technical and scientific solutions. In a comparative perspective, will be investigated the legal experiences of those legal systems, especially in Europe, whose legislation seems to offer greater certainty to economic operators regarding the procedures that can be adopted in the organization and structuring of circular economy systems, with regard, for example, to the reuse of products and treatment of materials, or waste disposal in various sectors (such as, for example, pharmaceuticals). The verification of the effects of these different regulatory systems on the development and encouragement of circular models of production is a preliminary analysis of possible proposals for revision of the current legislation that are aimed, while respecting the precautionary principle, to promote the pursuit of the above objectives.
In the framework outlined, it will be necessary to investigate specific issues related, in particular, to the notion of by-products and "normal industrial practice"; to the conflict between innovation and the precautionary principle; to the qualification as product or waste of the "materials" returned/received by the consumer and by the purchasing company to the producer/seller; to the different effects of such identification on the treatment of these "materials", on their reuse or disposal; to the different impacts of these outcomes on business decisions and policies regarding the adoption of circular economy models.
At the same time, it will be necessary to identify those contractual models that can best interact in the development of the circular economy and whose content can guarantee a better administration and/or distribution of risks connected to entrepreneurial activities in the transition towards an effective environmental sustainability. From this point of view, particular attention must be paid to network contracts and the role of supply chain consortia; to the identification of figures or negotiation clauses capable of reconciling the development and profit needs of companies and general instances of environmental and health protection; to the enhancement of a different and innovative vision of goods and their responsible consumption.
Docente referente della linea di ricerca:
Prof.ssa Chiara Tenella Sillani e prof. ssa Elisabetta Panzarini
Dipartimento di Diritto Privato e Storia del Diritto
Impresa Denominazione: Dipartimento di Diritto Ambientale –Studio Legale Associato Gianni & Origoni, sede di Milano, Piazza Belgioioso 2, 20122 Milano
N. mesi da svolgere in impresa (minimo 6 mesi massimo 12 mesi): 12 mesi frazionati nel corso del triennio
CODICE R42/4
X “Dottorati su tematiche Green”
Linea di ricerca (coerente con le traiettorie definite dalla Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI) 2014-2020, dal Programma nazionale per la ricerca (PNR) 2021-2027. (art. 3, comma 2 del DM 1061/2021.
Proprietà Intellettuale e gestione strategica dell'innovazione nella green economy.
La transizione verso un’economia più sostenibile è uno dei principali obiettivi delle politiche economiche nazionali. L’innovazione tecnologica ne rappresenta il fattore abilitante. La proprietà intellettuale gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella tutela delle scoperte e delle innovazioni tecnologiche.
Il progetto di ricerca avrà a oggetto la ricostruzione, anche attraverso lo studio empirico, dei trend e delle peculiarità che contraddistinguono la gestione e valorizzazione strategica dei diritti di proprietà intellettuale nel settore green tech, con particolare riferimento a brevetti e segreti commerciali.
A questo proposito, il progetto di ricerca si prefigge di collaborare agli obbiettivi di “[v]alorizzare la circolazione di conoscenza e competenza tra mondo della ricerca e il sistema produttivo” (§ 4.5 PNR 2021/2027), che pone a rilievo proprio la scarsa valorizzazione della proprietà intellettuale e la necessità “di un profondo cambio di prospettiva: è necessario spostare l’attenzione […] ai meccanismi di valorizzazione delle scoperte”; di elaborare e offrire strumenti tecnico-giuridici volti alla valorizzazione delle conoscenze tecniche in corso di sviluppo nell’ambito della green economy e quindi di contribuire a individuare strumenti per la promozione della ripresa verde (3, comma 3, del DM 1061); nonché di collaborare alla valorizzazione della ricerca e alla individuazione delle politiche di innovazione settoriale come indicato tra i fronti principali di intervento del SNSI nell’ambito della strategia di specializzazione intelligente (§ 4.9 SNSI 2014-2020).
L’attività di ricerca si svolgerà, per esempio, attraverso l'analisi delle dinamiche di valorizzazione attuali (modelli di licensing e royalty di riferimento) o delle strategie di brevettazione attuate dai player di riferimento e delle relative problematiche, anche al fine di analizzare e supportare l’emergere di “catene del valore nuove e innovative” poste al centro del Green Deal Europeo valutando l’accessibilità e l’interoperabilità delle tecnologie sviluppate (COM(2019) 640 final11 Dicembre 2019 § 2.2.3).
Intellectual property and strategic management of innovation in the green economy.
The transition to a more sustainable economy is one of the main objectives of national economic policies. Technological innovation is the enabling factor. Intellectual property plays a key role in the development and protection of technological innovations.
The research project will aim to reconstruct, also through empirical study, the trends and peculiarities that characterize the management and strategic exploitation of intellectual property rights in the green tech sector, with particular reference to patents and trade secrets. In this way, the research project aims to collaborate with the objectives of "[v]aluing the circulation of knowledge and expertise between the research world and the production system" (§ 4. 5 PNR 2021/2027), which highlights precisely the poor exploitation of intellectual property and the need for "a profound change of perspective: it is necessary to shift the attention [...] to the mechanisms of exploitation of discoveries"; to offer technical-legal tools aimed at the exploitation of the technical knowledge being developed within the green economy and thus to contribute to the identification of tools for the promotion of green recovery (§ 3, paragraph 3, of Ministerial Decree 1061); to collaborate in the exploitation of research and the identification of sectoral innovation policies as indicated among the main fronts of intervention of the SNSI within the smart specialisation strategy (§ 4. 9 SNSI 2014-2020).
The research will be done, for example, through the analysis of the current dynamics of exploitation (licensing models and royalties of reference) or patenting strategies implemented by players of reference and the related problems, also in order to analyse and support the emergence of "new and innovative value chains" at the heart of the European Green Deal by assessing the accessibility and interoperability of the technologies developed (COM(2019) 640 final11 December 2019 § 2.2.3).
Docente referente della linea di ricerca: Silvia Giudici
Impresa Denominazione: Bugnion S.p.A.
N. mesi da svolgere in impresa (minimo 6 mesi massimo 12 mesi): 12 mesi
PROGETTI P.O.N. Concorso pubblico per l’assegnazione di borse aggiuntive di dottorato su tematiche dell’innovazione e green D.M. n. 1061 del 10 agosto 2021 - a.a. 2021/2022 (XXXVII ciclo)
Si pubblicano in allegato le Linee di Ricerca P.O.N. relative al Bando di concorso pubblico per l’assegnazione di borse aggiuntive di dottorato su tematiche dell’innovazione e green D.M. n. 1061 del 10 agosto 2021 per l'ammissione ai corsi di dottorato dell'Università degli Studi di Milano a.a. 2021/2022 (XXXVII ciclo).
Il Bando può essere consultato in questa pagina
https://www.unimi.it/it/corsi/corsi-post-laurea/corsi-di-dottorato-phd
Ai sensi dell'art. 3 del Bando i candidati interessati sono tenuti a presentare un Progetto di ricerca che "deve fare riferimento ad una specifica linea di ricerca riportata nelle tabelle allegate per ogni corso di dottorato e per ciascuna delle quali è indicato il codice di riferimento".
Si riportano di seguito i codici e i titoli delle Linee di ricerca con i relativi proponenti e imprese.
R42/1 - Ecosostenibilità e governance d’impresa (Proponenti prof. Andrea Vicari, prof. Andrea Tina) (Impresa: Crédit Agricole
Italia Spa)
R42/2 - L’informativa sulla sostenibilità delle imprese societarie (Proponenti prof. Matteo Rescigno, prof. Emanuele Rimini) (Impresa Crédit Agricole Italia Spa)
R42/3 - Economia circolare, innovazione e principio di precauzione. Tra legge e modelli contrattuali: il contributo dei
soggetti pubblici e privati alla transizione ecologica (Proponenti prof.ssa Chiara Tenella Sillani, prof.ssa Elisabetta
Panzarini) (Impresa: Studio Legale Associato Gianni & Origoni - Dipartimento di Diritto Ambientale)
R42/4 - Proprietà Intellettuale e gestione strategica dell'Innovazione nella green economy (Proponenti prof.ssa Silvia Giudici) (Impresa Bugnion Spa)
Cordiali saluti
Prof. Giuseppe Ludovico
Phd Welcome day - 27 novembre 2020
Carissimi Dottorandi
il prossimo 27 novembre alle ore 15,00 si terrà on line il Welocome Day dedicato alle matricole dei corsi di dottorato del XXXVI Ciclo.
Vi invio in allegato la locandina dell'evento
Cordiali saluti
Bando Premio "Giugni"
Carissimi
Vi comunico che il 15 dicembre 2020 scade il termine per la presentazione della domanda di partecipazione alla V edizione del Premio Gino Giugni (allego copia del bando), per la miglior Tesi di Dottorato di ricerca sui temi del Diritto sindacale e relazioni industriali, discussa tra il 1° novembre 2018 e il 30 novembre 2020.
Oltre al premio in denaro, il premio comprende la possibilità, per il vincitore, di un periodo di studio e approfondimento (stage) presso la Commissione di garanzia.
Cordiali saluti
Vincitori del Premio Loconte per la migliore tesi di dottorato in diritto del lavoro
L'Associazione Onlus "Avvocato di strada" ha reso noto che il Dott. Gionata Golo Cavallini (Ciclo XXXI) ha conseguito il Premio "Lucia Loconte" con la tesi di dottorato dal titolo "IL “NUOVO” LAVORO AUTONOMO – QUALIFICAZIONE E TUTELE DOPO IL D.LGS. 81/2015 E LA L. 81/2017". Al Dott. Cavallini le nostre più sincere congratulazioni.
IV Workshop of predoctoral research in Law - Zaragoza (Spain), May 15, 2020
LERU Summer School - Trinity College Dublin dal 28 giugno al 3 luglio 2020
Anche quest’anno la LERU organizza una Summer School, rivolta ai dottorandi delle università aderenti, che si terrà presso il Trinity College Dublin (Irlanda) dal 28 giugno al 3 luglio 2020. Vi alleghiamo il programma dell’iniziativa che è rivolta agli studenti del 2° e 3° anno.
Invitiamo pertanto gli interessati a inviare per posta elettronica a questo indirizzo di posta, entro il 28 febbraio 2020 ore 12.00 il CV e la lettera motivazionale. Nella lettera motivazionale (in lingua inglese) ciascun candidato dovrà spiegare per quali ragioni intende partecipare ed è interessato al topic previsto per questa edizione della Summer School e perché pensa di poter rappresentare il nostro Ateneo, dovrà inoltre, brevemente indicare titolo e tema del progetto di ricerca che sta svolgendo nell’ambito del corso di dottorato.
Non sarà possibile prendere in considerazione candidature che non perverranno dai Coordinatori.
Il prof. Ragusa, In qualità di delegato dell’Ateneo alla LERU Doctoral studies community si occuperà della selezione dei candidati.
Il colloquio di selezione si terrà (in lingua inglese) martedì 10 marzo presso l’Aula InfoGiure, via Festa del Perdono, 3 a partire dalle ore 14,30.
Nel caso fosse necessario svolgere il colloquio via skype, vi preghiamo di farcelo sapere al più presto per organizzare al meglio gli orari dei collegamenti.
Potranno frequentare la Summer School di norma due candidati per partner LERU. Il pagamento della quota di iscrizione del primo candidato, pari a 500,00€, sarà sostenuta dal nostro Ateneo. Le spese per l'iscrizione per il secondo candidato in graduatoria (e eventuali altri che venissero accettati dalla LERU) saranno sostenute dal corso di dottorato (vitto e alloggio con dotazione personale).
2020 LERU Law PhD Exchange Scheme
Si segnala che è aperto il bando della League of European Research Universities (LERU) per svolgere un periodo di ricerca presso le università aderenti. La scadenza per presentare la propria candidatura è il 17 gennaio 2020.
In calce il testo del bando.
Regarding the 2020 LERU Law PhD Exchange Scheme
Dear PhD students
A number of law faculties within LERU want to increase the international mobility between their junior researchers. To do so, an exchange scheme aimed specifically at PhD candidates has been set up.
The aim of this scheme is simple:
During research stays of up to eight weeks in the calendar year 2020, PhD students from one LERU partner can be admitted to a research unit of another partner. The university of the outgoing doctoral student or the doctoral student covers the costs of the stay, including housing, travel expenses and livelihood. The host institution facilitates the student's academic integration into the research unit, offers assistance in finding affordable university housing and provides a work space for the student where possible. During the academic year restrictions might be placed on the periods in which an institution is willing to host an incoming student.
How to participate in the exchange scheme:
• Interested researchers are required to fill in the application form -> deadline 17/01/2020
• After the approval of the home university, the list of potential exchange researchers will be submitted to the host institution for their consideration (in the first half of February).
• KU Leuven, which coordinates the scheme, will inform the PhD candidates and the different participating institutions of the decisions taken by the host institutions.
We wish the participants an educational stay.
Kind regards
Bernard Tilleman, dean of the Faculty of Law KU Leuven (bernard.tilleman@kuleuven.be)
Kath Leenknecht, coordinator of the LERU Law exchange at KU Leuven (leru.exchange@kuleuven.be)
CORPORATE STRATEGY and GOVERNANCE in the DIGITAL AGE
Università degli Studi di Milano
8th November 2019 – 9 am
Aula Crociera Alta Giurisprudenza
Via Festa del Perdono 7 (Milan)
Locandina
2019 edition of the Summer school on international labour and business law
The topic of this edition will be:
The ILO centenary : effectivity and perspectives of International Labour and Business Regulation.
Deadline: May 20th, 2019.
Call 2019
TranSkills. Competenze strategiche per i giovani ricercatori
l’Università Cattolica sta organizzando la Summer School “TranSkills. Competenze strategiche per i giovani ricercatori” che si svolgerà dal 11 al 14 giugno 2019 a Villa Vigoni nell’incantevole cornice del lago di Como (www.villavigoni.it).
Nella passata edizione il corso ha visto la partecipazione di giovani ricercatori provenienti da 10 diversi atenei ed appartenenti a diverse discipline.
La Summer School è pensata per offrire ai dottorandi e ai giovani ricercatori (neo-dottori, assegnisti, cultori della materia), di qualsiasi ambito disciplinare, le competenze necessarie allo sviluppo delle proprie attività di ricerca (generazione delle idee, progettazione multidisciplinare, comunicazione, personal branding, ecc.). Inoltre, l’iniziativa è stata realizzata con l’intento di creare solidi network tra dottorandi, docenti e giovani ricercatori afferenti a diversi settori scientifici delle Università italiane.
Le applications dovranno pervenire via email al mio indirizzo julieth.valderrama@unicatt.it unitamente ad una lettera di motivazione e al CV entro il 31 maggio 2019.
https://progetti.unicatt.it/progetti-ateneo-durante-il-percorso-di-dottorato-summer-school-transkills-competenze-strategiche-per-i-giovani#content
WEIMAR MOMENTS: CONSTITUTIONALISING MASS DEMOCRACY IN GERMANY, ITALY, SPAIN, AND BEYOND
CALL FOR PAPERS FOR A WORKSHOP IN MADRID, 13-15 NOVEMBER 2019
A CO-OPERATION BETWEEN GOETHE UNIVERSITY FRANKFURT, UNIVERSIDAD AUTÓNOMA DE MADRID, UNIVERSIDAD DE VALENCIA, UNIVERSITÀ DI
FERRARA, AND THE MAX PLANCK INSTITUTE FOR EUROPEAN LEGAL HISTORY.
Locandina
Itinerari della ricerca giuslavoristica Colloqui fiorentini fra ricercatori e studenti
Si segnala la quarta edizione del ciclo di seminari Itinerari della ricerca giuslavoristica. Colloqui fiorentini fra ricercatori e studenti, che si terranno a Firenze nei mesi di aprile e maggio, in continuità rispetto ai Colloqui triestini organizzati dalla dott.ssa Maria Dolores Ferrara presso l’Università di Trieste.
Locandina
Progetto Urban islands. Spaces for the Students
Urban Islands. Spaces for the Students è il progetto di ateneo che, nel Cortile della Ghiacciaia, raccoglie per la prima volta un allestimento della Statale durante le settimane di INTERNI - Human Spaces 2019 (8-19 Aprile). L'allestimento comprende - oltre ad alcune istallazioni luminose - sei pannelli che raccolgono, in mappe affettive, le diverse sedi della statale e prevede una proiezione in videomapping di contenuti appositamente montati e ricavati dai contributi che arriveranno da chi abita quotidianamente la Statale.
All'interno di questa cornice, è indetta una Call to Action aperta a studenti, dottorandi, assegnisti e giovani collaboratori che a vario titolo frequentano la Statale. I partecipanti sono invitati a raccontare e reinterpretare gli spazi che vivono e frequentano per studio, ricerca, svago, riposo e socializzazione. Si può partecipare alla call con qualsiasi strumento e tecnica (testi scritti, dipinti, fotografie, video ...). I materiali inviati attraverso la call popoleranno i pannelli delle mappe affettive e saranno i contenuti di una proiezione costantemente implementata che coprirà i giorni dell'esposizione. La partecipazione è gratuita e aperta fino al 15 Aprile, anche se è indispensabile - se si vuole che il proprio contenuto diventi visibile - inviarlo il prima possibile, già da ora.
Per informazioni sui bandi e sull'iniziativa, è stata aperta una casella mail dedicata: urbanislands19@unimi.it
Bando
Seminari: Strumenti per la ricerca giuridica
Prospettive e innovazioni del nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza CCI
13 marzo 2019 presso l'Università degli studi Milano Bicocca - Piazza dell’Ateneo Nuovo, 1
Milano, Aula Magna, Edificio U6
Locandina
NEW DEADLINE LERU - Law PhD Exchange
New deadline for the application: 21th January 2019
2019 LERU law PhD Exchange
Dear PhD students
A number of law faculties within LERU (http://www.leru.org) want to increase the international mobility between their junior researchers. To do so, an exchange scheme aimed specifically at PhD candidates has been set up.
The aim of this scheme is simple:
During research stays of up to eight weeks in the calendar year 2019, PhD students from one LERU partner can be admitted to a research unit of another partner. The university of the outgoing doctoral student or the doctoral student covers the costs of the stay, including housing, travel expenses and livelihood. The host LERU institution facilitates the student's academic integration into the research unit, offers assistance in finding affordable university housing and provides a work space for the student where possible. During the academic year restrictions might be placed on the periods in which an institution is willing to host an incoming student.
How to participate in the exchange scheme:
• Interested researchers are required to fill in the application form (https://www.law.kuleuven.be/apps/LERU/public) -> Deadline 11/01/2019
• After the approval of the home university, the list of potential exchange researchers will be submitted to the host institution for their consideration (in the second half of January).
• KU Leuven, which coordinates the scheme, will inform the PhD candidates and the different participating institutions of the decisions taken by the host institutions.
We wish the participants an educational stay.
Bernard Tilleman, dean of the Faculty of Law KU Leuven (bernard.tilleman@kuleuven.be)
Kath Leenknecht, coordinator of the LERU Law exchange at KU Leuven (leru.exchange@kuleuven.be